“TarantElla” sabato 25 febbraio al Teatro Comunale di Ventimiglia

Ci voleva proprio uno spettacolo come “TarantElla”: pieno di musica, di canzoni gioiose, acrobazie mozzafiato, di sorprendenti numeri di giocoleria, qualche effetto speciale, incantevoli giochi di luci e ombre. Una proposta adatta a un pubblico...
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21 février 2023

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Ci voleva proprio uno spettacolo come “TarantElla”: pieno di musica, di canzoni gioiose, acrobazie mozzafiato, di sorprendenti numeri di giocoleria, qualche effetto speciale, incantevoli giochi di luci e ombre.
Una proposta adatta a un pubblico di ogni età, una boccata d’aria fresca per uscire dal torpore intellettuale e culturale conseguenza inevitabile di tanti mesi passati annullando o limitando molto l’esercizio della socialità.
Uno spettacolo che porta in scena undici artisti in una continua contaminazione che unisce acrobazie, movimento, teatro, musica dal vivo.
Il riferimento è a due simboli, la tarantella e il jazz americano di Ella Fitzgerald, le danze scatenate del Meridione incontrano lo swing d’Oltreoceano.
È una storia che va indietro nel tempo, alla seconda guerra mondiale: la tranquillità apparente di un locale di provincia, del Sud Italia, viene improvvisamente spezzata dall’arrivo di un gruppo di soldati americani in cerca di ristoro.
Le reazioni sono le più disparate, c’è chi accoglie gli intrusi con diffidenza, chi cerca sollievo condividendo cibo e sorrisi, chi ricorda gli affetti lontani. E così la pista da ballo si trasforma di colpo in un metaforico campo di battaglia dove si mescolano due culture con i loro simboli.
Prodotto da ArteMakìa, un progetto che nasce con l’intento di valorizzare il circo contemporaneo che diventa un mezzo per dare impulso alla vita, alla speranza.
La prestanza fisica degli artisti finisce infatti per coniugarsi ad un umorismo che fa riflettere in modo leggero e dona momenti di pura evasione,
in una forma del tutto nuova realizzando il giusto equilibrio tra un’elegante poetica narrativa e una ricerca tecnica innovativa legata al movimento e alle discipline circensi più classiche.
E’ così che nel lavoro che sta per approdare sul palcoscenico del teatro ventimigliese confluiscono e si fondono generi molto diversi: performance di indubbia e notevole fisicità, una teatralità diffusa,
la ricerca tecnica legata al movimento (il ritmo è sempre moto intenso) e alle discipline circensi più classiche: dai giochi funambolici al teatro delle ombre con qualche felice intrusione di tradizioni popolari (bellissima la danza del palo e dei nastri).
Scotton vanta una lunga esperienza nel mondo dello spettacolo iniziata nel 2001 quando entrò a far parte de “Le Cirque du Soleil”, con un proprio numero artistico, nell’ambito di una specialità, la “scala libera” di cui è ancor oggi è universalmente riconosciuto come un apprezzatissimo innovatore.
A dominare la scena è sempre la musica, suonata dal vivo con bravura e simpatia da autentici musicisti (Roberto Cannillo, Simone Grimaldi e Andrea Maracci). Come per incanto la pista da ballo si trasforma così in un metaforico campo di battaglia in cui a fronteggiarsi sono due culture diverse,
una sfida a colpi di tarantella e di ritmi jazz, precisamente il jazz americano di Ella Fitzgerald (fatta rivivere dalla splendida l’interpretazione di Raffaella Buzzi, cantante e attrice dalla voce brillante, disinvolta e dotata di notevole personalità).
La storia, narrata per piccoli quadri che si rincorrono senza soluzione di continuità, è il pretesto per parlare di umanità e di vita, costantemente in bilico tra gioia e dolore, della necessità di far tesoro di valori universali quali la fratellanza e la solidarietà,
della consapevolezza della caducità della vita, dell’inutilità della guerra “ci eravamo accorti – dirà il vecchio reduce sul finale dello spettacolo che avevamo un nemico comune, la guerra”, della paura della morte,
della necessità di apprezzare ogni momento vissuto su questa terra come ricorda la splendida poesia di Eduardo De Filippo “Ncopp’ a sta Terra “…….Te rummane ‘o ricordo ‘e nu mutivo comme fosse na musica sperduta ‘e nu suonno scurdato,
ca t’è paruto vivo chiaro cchiù d’ ‘o cristallo dint’ ‘o suonno e nun ‘o puo’ cunta’ quanno te scite manc’a te stesso, tanto è fatto ‘e niente”.
Il finale è nell’incontenibile felicità dell’intera Compagnia: artisti bravissimi a partire da Milo Scotton (Il reduce – Soldato alleato) per continuare con Raffaele Riggio (Direttore del Locale), Valeria Quatrale, Valentina Padellini, Alice Di Stefano,
Lucia Brusadin (Servitù), Simone Grimaldi (Cap’de Ball), Andrea Maracci, Raffaella Buzzi e Cristian Rodriguez (Soldati Alleati). Le coreografie sono state curate da Milo Scotton, Clelia Riva, Barbara Crescimanno; i movimenti di scena da Simona Randazzo e Marco Ferroglio, la creazione sonora firmata da Corrado Gallo, le scenografie di Andrea Randazzo, i costumi (originali e di grande effetto) sono di Simona Randazzo e le luci di Corrado Gallo e Milo Scotton.



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Dèrniere modification: 21/02/2023 09:35:35

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